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Il Collo pilastro del Tempio

  • Immagine del redattore: Denis Vignocchi
    Denis Vignocchi
  • 11 feb 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 14 mar




Il collo come struttura portante.

La struttura del nostro corpo è forte e sviluppata per le nostre attività, e maggiori richieste dirette o indirette gli facciamo ( esercizi flessioni rotazioni) migliore sarà la risposta e la struttura.

Una legge aurea fondamentale riguarda l'economia energetica ed il nostro corpo: "meno richieste gli facciamo più lui si struttura per risparmiare energia e soprattutto per accumularne, in previsione di criticità".

Detto questo parlando del nostro collo, con l'evolversi della specie sono venute meno le strutture difensive, limitandosi alle sole funzionalità.

Quindi il collo non più come arma di difesa per affrontare avversari testa a testa ma come pilastro che sorregge organi fondamentali del corpo.

Posizioniamoci

La posizione stessa del collo all'apice superiore del corpo subito sotto il teschio, gli conferisce non solo una funzione meccanica di sostentamento passivo del cranio, ma anche funzionale ed energetica.

Proprio questa posizione statica gli ha conferito nei secoli quelle caratteristiche ( il capo, all'apice, comandante, coordinatore,ecc )

Nessuno si sognerebbe oggi come oggi di poter fare una leva o forza con il collo, al pari di un arto, a meno che non si tratti di lottatori o atleti che hanno allenato appositamente quella zona. Quindi li collo è da tenere sia allenato che elastico, disteso e mobile, alcuni esercizi li possiamo fare anche da soli , ma altri dobbiamo probabilmente affidarli ad un terapeuta, tradizionale o no non importa.

Trapezio o sternocleido

Entrambi si tenderanno e contrarranno, anche con una postura corretta, per ragioni emotive. Questo però non deve far si, che si ignori la postura. Avere una corretta postura, per proteggersi da traumi e poter godere di tutte le possibilità offerte da tale condizione, è una cosa importante.

Prima o poi inesorabilmente si contrarranno sia il trapezio che gli sternocleido, anche perchè la zona è molto soggetta a tensioni emotive.

Non c'è zona che ne sia priva, ma popolarmente possiamo affermare che i carichi emotivi di ognuno di noi, finiscono anche li.

Cosa fare ?

Intanto direi: essere presenti!

E' in assoluto il primo passo, essere presenti a quello che ci carica emotivamente queste zone, è la prima cosa.

La postura che assumiamo durante la giornata o di notte o più generalmente durante la attività.

Ma non accontentandoci e approfittando di un po' d'esperienza nell'ascolto, cominciamo a vedere e percepire lo stato dell'arte..... dove 'è finita la nostra lingua? . Sta appiccicata prepotentemente ed energicamente al palato ? Oppure è spalmata lateralmente e spinge sui denti incisivi ? Qualsiasi sia la sua posizione, facciamoci caso.

Cominciamo quindi con il rilassare la lingua e la mascella le guance e la fronte, ma il tutto non deve tendere al basso come se avessimo una faccia di gomma che si sta sciogliendo. Dovremmo sforzarci di essere presenti ed attivi, rilassare il tutto ma tendendo ad un sorriso ad un'espressione di rilassatezza , cosicché anche gli stimoli che arrivano al cervello non siano del tipo : "o.... afferra la pelle che sta toccando terra ! " ma più del tipo:"ooo...finalmente una pausa non cè nulla da fare relaxiamoci "

Bene spero d'aver chiarito il concetto di partenza.

Doloree

Ora che abbiamo chiarito il punto di partenza proseguiamo.

Con questa consapevolezza sviluppiamo quegli esercizi di nostra conoscenza che ci aiutano a distendere e decontratturare la muscolatura del collo.

Facciamoli mantenendo la condizione di relax anche al sorgere del dolore che deriva dall'allungamento di una muscolatura contratta.

Cerchiamo di non passare da segnali tipo : "ooo...finalmente una pausa non cè nulla da fare relaxiamoci " a " tutti in coperta pronti al combattimento ", non aiuterebbe il cervello a mandare messaggi di rilassamento alla muscolatura di nostro interesse.

Premi che ti passa

Digitopressione che passione, ci sono punti detti Trigger, che più o meno corrispondono a zone di tensione muscolo tendinea tipiche delle condizioni di lavoro del muscolo stesso.

Si formano queste chiamiamole, tensioni, percepibili in modo tattile ( con un po' di allenamento ), che massaggiandole si dissolvono.

Le tecniche di massaggio sono molte, dal rolfing allo svedese passando per l'agopuntura, ma a noi Thai piace la digitopressione che tra l'altro è la madre di tutte le tecniche di manipolazione corporea.

Quindi andiamo all'esplorazione

Per trovare i punti dobbiamo conoscere cosa cè sotto ( in realtà non è sempre vero, ma lo spigherò in un'altra occasione ). Quindi toccatevi ! ..ok detto cosi non è professionale. Allora palpatevi!..bhè anche questa è un'espressione infelice per l'occasione.

Facciamo cosi! Esplorate con le dita la muscolatura e la cute del collo , facendo conoscenza con la superfice la pelle e quello che c'è sotto, aiutatevi con un buon libo o app di anatomia ed iniziate la vostra esplorazione. Trovando una zona che vi incuriosisce , rimaneteci e fate conoscenza, prendete appunti e consultate libri o app. Premete leggermente ma con precisione ed ascoltatene i benefici, che potrebbero non essere subito percepibili, cosi inizia un bel viaggio di conoscenza profonda del vostro corpo, che vi porterà ad un diverso stato di consapevolezza.

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